17 Agosto 2023
Giro ad anello nel Monumento naturale “Forre di Corchiano”, con brevi deviazioni andata/ritorno per scoprire le particolarità che questo territorio nasconde.
Entreremo nel Parco dall’ingresso di fronte alla Chiesa della Madonna del Soccorso e costeggeremo il Rio Fratta incontrando cascate, vie cave, caverne paleolitiche, le “cavernette falische”, tombe etrusche e ponti medievali.
Vedremo “I sassi di Corchiano” che ricordano lontanamente Matera e l’ “Annaro di Sant’Egidio”, una caverna paleolitica all’interno della quale si trova una fonte d’acqua, alla quale si attribuivano poteri taumaturgici.
Interessante la via cava di S.Egidio, alta più di 10 metri, che conserva sulle pareti due iscrizioni etrusche di cui la sola leggibile riporta forse il nome del costruttore della strada: Larth Vel Arnies.
Imponente l’altra tagliata che si incontra sul percorso, denominata “Della Spigliara”. Risaliremo in paese per una ripida scalinata che ci porterà nel centro storico.
Lungo il percorso incontreremo i mansueti asini che vivono nel Parco allo stato brado e che sono diventati il simbolo di Corchiano.
Dettagli aggiuntivi
Difficoltà - E
Luogo di ritrovo - Parcheggio ex-Coscetta
Orario di ritrovo - 08:30
Mezzo - Auto proprie
Tempo - 3h
Distanza - 9,4 Km
Dislivello salita - 167 m
Dislivello discesa - 167 m
Giro ad anello - sì
Modulo di iscrizione -
Direttori di escursione - Tonino Ciarlora - 3296509988, Emanuele Rossi - 3472821987
Dotazioni richieste - Scarponi da trekking, Bastoncini
Organizzatore
Tutti su per Terra
L’attività di trekking-terapia o montagna-terapia che dir si voglia, da alcuni anni, rappresenta una pratica ed una ulteriore possibilità di agire nel campo delle terapie, nel lavoro con persone con disabilità o con problematiche dovute a difficoltà socio-relazionali.
Tutti dentro, nessuno escluso. È l’estrema sintesi di quel che rappresenta per noi questo modo di fare escursionismo.
Al di là di tutti i benefici a livello di salute che da questa attività derivano, qui parliamo in definitiva di benessere ed il valore più assoluto in cui crediamo è quello dell’inclusione.
La capacità di accogliere le differenze in una situazione relazionale di gruppo, con la consapevolezza di sperimentare i propri limiti e le proprie possibilità.
Allora questo progetto rappresenta un contesto entro il quale conoscere storia, natura e cultura della zona in cui viviamo e dove possiamo tutti imparare ad avere cura dell’ambiente ma imparare anche ad avere cura e rispetto di noi stessi e degli altri.
La cosa più bella è che il cambiamento, in questi percorsi terapeutici all’aria aperta, non riguarda solo i cosiddetti pazienti ma anche educatori ed accompagnatori. Perché quei passi consumati sui sentieri della salute sono i passi leggeri della solidarietà e come spesso accade non fanno rumore.
Del resto anche la natura cresce senza fare rumore.
Percorrendo i sentieri non ci sono sani e malati . Siamo uguali e diversi. Ed ognuno porta con sé la propria bellezza.