MARCO, ENRICO E ALBERTO sulla cresta nord-est del Corno Piccolo 20 luglio 2019
Cresta nord-est del corno piccolo, 20 luglio 2019
Si sa, spesso si va a periodi. E questo è il periodo del Corno Piccolo. Non sazio della Chiaraviglio Berthelet, Marco propone di affrontare la classica e panoramicissima cresta nord-est. Enrico coglie l’occasione e offre l’esca ad Alberto per un uscita che compensi un po’ il 4000 che avrebbe voluto fare ma per il quale non ha trovato compagni.
Si tratta di una via di ambiente bellissima, descritta a volte con eccessivo understatement. Le difficoltà tecniche, come si dice, sono concentrate nei primi due tiri e non superano il IV+ (del GranSasso!). poi si prosegue su II/III. Ma la via è lunga e con passaggi esposti (che ti aspetti da una cresta!). Le cordate più celeri, di due e che optano per molti tratti free, possono impiegarci 3 o 4 ore (per la sola salita in cresta). Cordate di tre persone e che “osano” meno pure 6 ore. Anche la discesa può essere più o meno rapida (Canalone nord, Danesi, Normale). La nostra giornata, compresa una discesa “normale”, è stata lunga 12 ore.
Dopo aver dormito ai Prati di Tivo, la mattina presto siamo saliti ai “laghetti” (o belvedere). 350 metri di dislivello in più, rispetto a prendere l’impianto di risalita dai Prati, ma volevamo guadagnare un paio d’ore.
Di primo mattino, la parete est del Corno Piccolo è illuminata dal sole, la parete nord è invece al buio: la linea di confine tra luce e ombra è esattamente la linea della via. Alle nostre spalle il sole inizia a risplendere sull’Adriatico vicinissimo.
MARCO, ANDREA ED ENRICO alla Chiaraviglio – Berthelet al Corno Piccolo. 29 giugno 2019
Prima salita: Curio Chiaraviglio, Ettore Berthelet, 9 settembre 1918.
Era da tanto che Marco aveva adocchiato questa storica via sul corno piccolo. Roba di altri tempi, decisamente. E come l’abbiano trovata i primi salitori è un mistero perché, con difficoltà max III/IV, girovaga lungo l’articolata cresta Sud del Corno Piccolo (si aggirano la Punta dei Due, il Torrione Aquila e la Torre Cicchetti). L’attacco è sotto la Sella dei Due Corni e, se si vuole salire alla vetta del Corno Piccolo, lo si fa attraverso la Danesi. La nostra versione è finita con una calata di 60 metri sulla Danesi consentendoci di rientrare ad un’ora quasi decente. Eravamo partiti molto presto da Campo Imperatore facendoci carico di un avvicinamento piuttosto importante. Ed il ritorno, con la risalita al Passo del Cannone, è stato “allenante”, se vogliamo trovare un elemento di utilità. Dormire al Franchetti avrebbe reso l’”impresa” decisamente più soft.
Partenza alle ore 5:00 da Orvieto per sfruttare il pomeriggio per iniziare a scalare fin da subito.
Arrivati verso le 12:30 a Riva di Tures ci fermiamo alla cascata Milkdrinken, che si trova sulla strada di accesso, dove iniziamo ad aprire le prime vie di questa uscita.
Oltre alle salite c’è il tempo anche di giocare e tuffarsi nella soffice neve. (Continua dopo le foto)
Il tempo un po’ clemente ci fa partire senza pioggia, dopo neanche 50 metri ecco il primo problema!
Il ponte per guadare il fiume che due settimana prima c’era, ora è sparito! Quindi dopo una breve esplorazione lungo il fiume ritorniamo indietro e decidiamo di passare il fiume dal ponte della strada asfaltata.